Chi sei e cosa fai?
Sono Bruno Tatafiore, un restauratore di dipinti sin dal 1971 con incarichi pubblici e privati.
Come vi siete conosciuti con il presidente Diodato De Maio e come è nata la collaborazione con la Fondazione?
Sono stato presentato dal professore Vincenzo de Luca, storico dell’arte, persona di grande competenza e professionalità al quale sono molto legato attraverso un rapporto di stima.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al progetto?
Lo statuto della Fondazione: la promozione di attività varie inerenti esposizioni e mostre nonché una produzione di pubblicazione d’arte e di conservazione.
Cosa ti aspetti da questa collaborazione?
Attività di studio e di ricerca oltre che attività di mia competenza quale il restauro.
In che modo credi che la Fondazione e in generale l’arte possano aiutare il territorio?
Con l’informazione e attività di collaborazione con musei ed enti per la diffusione dell’arte.
C’è un’opera o un ‘artista a cui sei particolarmente legato?
“Giuditta e Oloferne” di Artemisia Gentileschi appartenente alla collezione del Museo di Capodimonte da me restaurato negli anni ’80.