Chi sei e cosa fai?
Mi chiamo Fulvia Bacchi, e sono il direttore di Unic – Concerie Italiane, l’associazione confederale di categoria, nonché amministratore delegato di Lineapelle, ente fieristico che organizza eventi in Italia e all’estero per la filiera pelle. Lavoro da oltre 40 anni per i conciatori italiani e posso tranquillamente affermare di conoscerlo in profondità.
Come vi siete conosciuti con il presidente Diodato De Maio e come è nata la collaborazione con la Fondazione?
Alla famiglia De Maio mi lega da molti anni un rapporto di sincera amicizia, stima e considerazione. Diodato è il figlio di Michele, scomparso da pochi anni, un grande imprenditore, figura di riferimento della concia solofrana e nazionale.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al progetto?
Il nostro settore ha molteplici aspetti, tra cui quello dell’arte, della cultura e della tradizione non sono secondari. Ciò mi ha sempre spinto ad affiancare iniziative di carattere culturale, se di spessore come quelle della Fondazione De Chiara De Maio, che ci rendono orgogliosi dei nostri “conciatori”.
Cosa ti aspetti da questa collaborazione?
Un arricchimento sia personale che del nostro “mondo”, composto non solo da imprenditori, ma designer, giornalisti ecc.
In che modo credi che la Fondazione e in generale l’arte possano aiutare il territorio?
Penso che possano giocare un ruolo fondamentale, creando opportunità di condivisione di valori socio-culturali, più che mai necessari nell’attuale contesto storico-economico.
C’è un’opera o un artista a cui sei particolarmente legato?
Grazie alla Fondazione, ho approfondito la conoscenza di Luca Giordano, un grande pittore che mi ha accompagnato nella visita alle chiese di Napoli. Il San Michele Sconfigge gli Angeli Ribelli è l’opera che più mi emoziona per la sua veridicità e dinamismo.