Chi sei e cosa fai?
Sono una dirigente scolastica in pensione.
Nel corso degli anni mi sono impegnata nel mondo dell’associazionismo, a livello locale e nazionale, (Acli, Ande, Anfe, Soroptimist e Rotary) insieme ad una presenza nelle Istituzioni .
Sono stata più volte sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, presidente del consorzio dei servizi sociali Alta Irpinia e presidente della provincia.
Attualmente sono consigliera comunale-capogruppo provinciale con delega alla promozione del territorio e alla cultura e presidente della Fondazione Officina Solidale.
Come vi siete conosciuti con il Presidente Diodato De Maio e come è nata la collaborazione con la Fondazione?
Ho conosciuto Diodato che mi è stato presentato da comuni amici.
Conoscevo già la Fondazione e sono rimasta colpita dall’entusiasmo di questo imprenditore lungimirante che ha dedicato impegno, tempo, energie e risorse per un’iniziativa culturale di grande spessore. Non è facile incontrarne. Per queste ragioni nel mese di luglio ho proposto al consiglio comunale di Sant’Angelo dei Lombardi di assegnare a Diodato De Maio il premio Talenti d’Irpinia per le sue iniziative in campo artistico e culturale preziose per la promozione del nostro territorio. Da un semplice incontro è nata una splendida collaborazione con la Fondazione e la condivisione di percorsi e iniziative.
Che cosa ti ha spinto a prendere parte al progetto?
Ho accettato con entusiasmo di far parte della rete degli Amici della Fondazione perché ne condivido la mission. In Irpinia abbiamo bisogno di luoghi di confronto per dare forza ad iniziative che puntano sulla partecipazione per far crescere la cultura e l’arte.
Cosa ti aspetti da questa collaborazione?
Un lavoro di rete, un’occasione di confronto, una filiera culturale per mettere in moto iniziative importanti per la promozione dell’Irpinia.
In che modo credi che la Fondazione e in genere l’arte possano aiutare il territorio?
Sono certa che la Fondazione sarà uno strumento importante, di valore, per l’Irpinia e in particolare potrà essere un’opportunità per avvicinare i nostri giovani al mondo dell’arte.
C’è un’opera o un artista a cui si sente particolarmente legata?
Alla Cappella degli Scrovegni a Padova con gli splendidi affreschi di Giotto dei primi anni del 1300, gli anni della maturità del grande Maestro.
Colore e luce, paesi e pathos, l’uomo e Dio.
Il senso della natura e della storia, il senso di umanità e di fede fusi insieme in uno stile unico e irripetibile che rivoluzionò per sempre il linguaggio dell’arte occidentale.